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domenica 19 gennaio 2014

TERNI: A tre anni dal crollo del Verdi, Casapound protesta davanti al teatro.

Terni, 18 gennaio - Il 15 gennaio del 2011 un boato ricoprì di polveri e detriti Corso Vecchio. Non era un terremoto, ma uno dei simboli della città che cadeva in pezzi sulla strada. Oggi, a tre anni dal crollo del teatro Verdi, CasaPound Italia ritorna sul luogo con un striscione, “3 anni di agonia per il teatro e la storia di Terni”, per evidenziare, afferma Piergiorgio Bonomi, responsabile cittadino di CasaPound Italia, che, “nonostante qualcosa si stia muovendo, c’è ancora molto lavoro da fare, e la città è quindi ancora priva del suo simbolo culturale più rappresentativo”. “All’epoca - aggiunge Bonomi - quando ancora tutte queste liste civiche e gruppi facebook così attratti dal miele delle Comunali non esistevano, fummo i primi a prendere posizione, e la nostra rabbia sfociò nello striscione di protesta con su scritto: ‘la città cade a pezzi, vergogna’. Ora, siamo felici di vedere che finalmente qualcosa si muove, ma allo stesso tempo siamo preoccupati perché tutta questa frenesia poco prima delle elezioni può rivelarsi cattiva consigliera, oltre ad essere una palese presa in giro ai danni dei ternani che, dopo anni di vuoto culturale, assistono all’ennesimo ‘rattoppo elettorale’”. “Non è questa la politica che piace a noi e che merita Terni - continua Bonomi - CasaPound pretende un’attenzione sempre costante alla città, soprattutto sotto il profilo culturale, che è la base per una rinascita morale ed economica. Ci auguriamo che il teatro Verdi torni agli antichi splendori, che torni ad essere il fulcro della cultura con la ‘c’ maiuscola; a questo scopo, siamo pronti a proporre idee per la valorizzazione della struttura, e a portare avanti anche quelle di altre associazioni che sono sulla stessa nostra lunghezza d’onda. Ma, se così non sarà, se il Comune deciderà di operare frettolose riparazioni, saremo ancora in strada a manifestare e protestare con ogni mezzo a nostra disposizione, perché la città merita di più di una 'pezza' messa in vista del voto”.

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