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martedì 12 novembre 2013

PERUGIA: Casapound a Ponte della Pietra, "Muore lo sport e il Sindaco Boccali se ne lava le mani".

Perugia, 12 Novembre - “E’ grottesco ciò che sta succedendo a Ponte della Pietra”. Lo afferma Antonio Ribecco, responsabile cittadino di CasaPound Italia, in merito alla vicenda che ha fatto balzare il campo sportivo della zona agli oneri della cronaca. “La storia la sanno tutti - aggiunge Ribecco - la curia costruirà un complesso parrocchiale sul terreno di sua proprietà dove ora è situato il campo sportivo, che verrà quindi smantellato a discapito dei residenti della zona che, nonostante potranno in futuro godere delle infrastrutture parrocchiali del nuovo progetto, non avranno uno spazio analogo a quello attuale di cui usufruire. Il Comune, anche questa volta, non perde occasione di scendere nel ridicolo, e pensando di accontentare tutte le parti in gioco, soprattutto una, ‘presenta’ alla curia il suo palazzinaro di fiducia, che per salvare il campo, offre gratis un terreno adiacente a quello in questione per realizzare l’intero complesso parrocchiale; l’unica condizione presente nell'offerta però, ovvero che sia proprio lo stesso palazzinaro a realizzare i lavori, non accontenta la curia, che tra l’altro avrebbe avuto sì il terreno gratis, ma avrebbe dovuto farsi carico dei costi per l’urbanizzazione”. “Una vicenda sconcertante - prosegue Ribecco - nella quale tutti hanno le proprie responsabilità: l’Amministrazione Comunale, che propone una soluzione prettamente clientelare, volta al tornaconto di qualcuno in particolare; la curia, che avrebbe dovuto pensare al bene di tutti i suoi parrocchiani, realizzando sì il nuovo complesso in cui poter svolgere attività sociali, ma pretendendo dal comune un nuovo campo sportivo o perlomeno una soluzione concreta e realizzabile al problema. Per ultimo, ma non per questo con meno responsabilità, il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista, che era sì contrario allo smantellamento del campo, ma per non creare problemi in maggioranza ha preferito astenersi sul voto che alla fine ha deciso le sorti dell’area in questione, ovvero essere sostituito dal nuovo complesso parrocchiale e non rimpiazzato. Non per il momento almeno; il comune afferma che in futuro si farà, soldi permettendo. Un’altra promessa elettorale, insomma”.

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